In un modello di economia circolare i rifiuti perdono il connotato negativo per diventare una risorsa e questo avviene anche e soprattutto per il settore della plastica. Se prendiamo in considerazione la normativa europea, che risulta sempre più orientata a supportare lo sviluppo di un paradigma di economia circolare, vediamo infatti che nel settore della plastica è prevista la valorizzazione del rifiuto come input produttivo.
Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha progressivamente aumentato il proprio impegno sui temi della transizione ecologica e dell’economia circolare e a marzo 2020 ha adottato un nuovo Circular Economy Action Plan con target che riguardano sia categorie di gestione dei rifiuti, come il riciclo di rifiuti urbani e il conferimento di rifiuti in discarica, sia i singoli materiali. Il nuovo piano fissa l’obiettivo del 70% dei rifiuti di imballaggio riciclati con valori diversi per singoli materiali.
Gli obiettivi del nuovo Circular Economy Action Plan entro il 2030:
70% dei rifiuti di imballaggio riciclati, con quote diverse per singolo materiale che nel caso della plastica è pari al 55%.
Oltre alla normativa riguardante la transizione ecologica e l’economia circolare, l’Unione Europea ha approvato anche strategie e direttive specifiche per il settore della plastica. In particolare la Strategia europea per la plastica nell’Economia Circolare del gennaio 2018 fissa tre obiettivi da raggiungere entro il 2030:
Almeno il 50% dei rifiuti in plastica dovrà essere riciclato
Il 100% degli imballaggi dovrà essere riutilizzabile o riciclabile
La capacità di selezione e di riciclo dei rifiuti in plastica dovrà essere quadruplicata rispetto al 2015.
Per quanto riguarda il packaging in plastica vale la pena di ricordare che l’Italia ha fatto notevoli passi avanti nel processo di riciclo degli imballaggi. I dati pubblicati da Corepla relativi all’anno 2021 danno una percentuale di riciclo degli imballaggi pari al 54,9% con un aumento dell’11,5% sull’anno precedente quando la quota riciclata era del 47,3%.
L’Italia tiene dunque il passo con la normativa europea per trasformare i rifiuti di plastica in input per la produzione di nuovi prodotti.